8 dicembre 2011

Il cielo azzurro copre l'Europa

Prima di compiere un'impresa quella che uccide è l'ansia dell'attesa. Momenti interminabili che dividono i ventidue sfidanti in campo prima del fischio d'inizio.
Quello al Madrigal per il Napoli di Mazzarri è un suono che i tifosi non dimenticheranno mai, poichè segna l'inizio di un nuovo capitolo della storia degli azzurri in Champions League.


Ottavi di finale conquistati con rabbia, determinazione, voglia di vincere e fantasia in campo. Eguagliato, e poi superato, il camminio della compagine di Diego Armando Maradona nel girone dei campioni con dei margini di miglioramento sempre più ampi.


Gara dopo gara, rete dopo rete la storia azzurra si continua a scrivere sui verdi campi d'Europa, mentre vola alta la fantasia dei napoletani che in giro per il mondo fanno sentire il loro canto di gioia.
"   Oje vita, oje vita mia...
oje core 'e chistu core...
si stata 'o primmo ammore... 
e 'o primmo e ll'ùrdemo sarraje pe' me!   "

Questo il canto che riecheggiava nello stadio spagnolo dopo la seconda e decisiva marcatura di Marek Hamsik.


Mentre i volti dei calciatori spagnoli erano l'immagine della tristezza tipica di coloro i quali abbandonano prematuramente il sogno Champions, la gioia era scolpita sul viso dei protagonisti partenopei.


Fin da quel giorno dell'estrazione, con Manchester City, Bayern Monaco e Villareal che avrebbedo dovuto annientare il Napoli, il club di Aurelio De Laurentiis non godeva del favore dei pronostici.
Oggi tutto è cambiato. Con umiltà e uno solido schema di gioco la piccola matricola è diventata grande.
Il nome di Napoli ora è sulla bocca di tutti gli appassionati sportivi di calcio mondiale.
E' sinonimo di squadra che stupisce e difficile da superare.
Non più una mina vagante e incostrante, ma solida realtà del calcio italiano.


Quest'ultimo incassa tre risposte positive, con l'Inter e il Milan che continuano il viaggio, mentre Manchester City e Manchester United dovranno solo dedicarsi all'Europa League.
Un dato che deve far riflettere su quanto sia migliorato il livello del calcio nostrano e diminuito quello delle inglesi in campo internazionale.
L'avversario da superare, in questo momento, resta sempre la Spagna con le protagoniste del "classico".
All'indomani della vittoria, che resta marchiata a fuoco nella memoria partenopea come l'impresa da non dimentirare, resta il dubbio su Real Madrid e Barcellona come potenziali nuovi avversari.


Ciò crea un curioso parallelismo con il Napoli del Pibe de Oro.
Quella squadra che non aveva rivali in Italia, che superava l'Inter di Trapattoni, il Milan di Sacchi e anche la 'Vecchia Signora' ebbe la sfortuna di incrociare il proprio cammino internazionale con il Real Madrid.
Una sfida degna di una finale di Coppa Campioni, che per il rammarico dei tifosi si giocò invece troppo presto nel torneo per la coppa dalle grandi orecchie.
Il passato non può essere cambiato, ma il futuro non è ancora stato scritto.
Per il bene del Napoli, e di tutti i suoi tifosi, gli azzurri hanno bisogno di continuare il cammino europeo.
E' necessario continuare a forgiare le ossa sotto i colpi degli avversari temprando, al tempo stesso, la mentalità europea che non deve mai essere smarrita.
Questa, non a caso, è la condicio sine qua non per essere una della squadre di calcio più forti del mondo.


Tutto a suo tempo, come è giusto che sia, quindi è il tempo per rivedere e rammentare con orgoglio novanta minuti vissuti da leoni, con quel re della foresta della linea mediana che con il suo ruggito da fuori area ha spaventato il portiere e sfondato la rete delle speranze iberiche. Un raggio di sole che illumina la via da seguire verso la vittoria, un omaggio del turco napoletano ai propri tifosi, un giocatore adottato da un Napoli che ambiva a possedere più tecnica e potenza a centrocampo.


Quella stessa abilità del tiro dalla distanza, in passato provata sulla pelle dell'estremo azzurro, e oggi arma in più al servizio di Walter Mazzarri.
Il toscano fumava nervoso in panchina, forse un pò troppo, ma quando un tecnico ama molto la sua squadra e sente l'importanza della sfida non può che trovare il perdono del popolo di tifosi partenopeo per un peccato veniale commesso in una serata praticamente perfetta.
Napoli ringrazia Mazzarri, tecnico che ha portato per mano l'azzurro agli ottavi di finale di Champions League e una squadra di campioni che ascendono nell'Olimpo delle divinità del calcio.

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